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Da "A sud di Band Aid – Il product placement nella comunicazione aziendale" © Gerardo Corti, il primo capitolo completo della storia del product placement dai Lumierè ai giorni nostri. Il capitolo più utilizzato per tesi, articoli e saggi sull'argomento finalmente a disposizione nella sua versione integrale.
Il fenomeno Acme.
Se è della Acme è scompisciante.
Marvin Acme
Il
secondo fenomeno, decisamente più goliardico, è segnato dalla nascita di quella
fantomatica società che per anni fornirà le attrezzature più assurde e
sconclusionate all’industria cinematografica di Hollywood.
Partita come XXXX, la marca si evolve ed in pochissimo tempo si
trasforma nella celeberrima ACME.
La ACME Products Corp, fondata da Marvin Acme, che morirà
schiacciato da una cassaforte in Chi ha
incastrato Roger Rabbit?, fa il suo primo ingresso nel mondo dei cartoni di
Tex Avery, per poi diffondersi velocemente in ogni altro genere, fornendo
un’abile palestra per il successivo sviluppo del product placement.
Della
ACME Product Corp. sono ad esempio gli
elettrodomestici, la salsa chili extra hot e tutti gli oggetti che compaiono nel
cartone animato iniziale di Chi ha
incastrato Roger Rabbit?, il Bazooka di Martial il marziano dei Looney
Toons, i dischi su cui ha inciso le sue canzoni Eddie (Meatloaf) in
The Rocky horror picture show (Jim
Sharman, Usa, 1975), il negozio di libri nel quale si reca Philip Marlowe
(Humprey Bogart) per cercare di risolvere il mistero de
Il grande sonno (The big sleep,
Howard Hawks, Usa, 1946), il furgone che prende a prestito l’ispettore Clouseau
(della Acme Pool Service) nel corso della sua sconclusionata indagine ne
La Pantera Rosa colpisce ancora (The return of the Pink Panther, Blake Edwards, Gb, 1975), le vele per
far navigare un palazzo in Monty Python il
senso della vita (Monty Python’s The
meaning of life, Terry Jones, Gb, 1983) e così via, arrivando addirittura ad
essere una copertura per James Bond (Acme Pollution Inspection) in visita allo
stabilimento petrolifero del suo antagonista in
Agente 007 - Una cascata di diamanti (Diamonds are forever, Guy Hamilton,
Gb 1971).
Il
marchio Acme fa la sua comparsa in decine e decine di film fino agli anni
settanta, ma negli anni ottanta le apparizioni diminuiscono drasticamente.
Probabilmente il fatto è dovuto all’enorme sviluppo del product placement
avvenuto in quel periodo; come vedremo, le marche, ormai, non solo accettano di
posizionare il proprio logo su ogni genere di oggetto, ma hanno cominciato ad
invadere anche il mondo dei cartoni animati, relegando così il marchio Acme ai
soli Looney Toons.
Recentemente è comunque apparsa come supermercato (o negozio di zucche) in uno
dei più bei film degli ultimi anni, Il
sesto senso (The sixt sense, M.
Night Shyamalan, Usa, 1999),
inquietante film new age prodotto dalla Walt Disney.
Ma
la Acme ha avuto anche numerosi figli.
Nei
film a cartoni della Walt Disney non si usavano i prodotti Acme ma altre marche
completamente inventate, fra le quali la più famosa rimane
la Kanine Krunchies, sponsor di Thunderbolt, il programma
preferito dai cuccioli dalmata ne La
carica dei 101 (101 dalmatians, Wolfgang Reithermann, Usa, 1961).
In
questi ultimi anni è poi scoppiato il caso Cheesy Poofs, sorta di patatine al
formaggio mangiate in quantità industriale da Cartman, uno dei quattro piccoli
protagonisti della serie culto a cartoni animati
South Park di Trey Parker e
Matt Stone, che hanno generato un’infinità di fans su internet, soprattutto dopo
la divertentissima puntata in cui il protagonista riusciva a partecipare alla
pubblicità televisiva dei Cheesy Poofs vestito da patatina.
In
Italia le marche fasulle nascono nelle commedie, quando la parodia è talmente
evidente da non poter usare un marchio.
Il
protagonista di Se fossi deputato
(Giorgio Simonellli, I, 1949) è
costretto ad inserire il logo del panettone Brambilla per poter finire il suo
film “Il piede del defunto”, Bud Spencer deve accettare il finanziamento della
marmellata Puffin (Solo Puffin ti darà
forza e grinta a volontà) per poter compiere la sua traversata dell’oceano. Abbiamo poi le Colombe
Cocozza che avvelenano un ministero, le industrie Pantac che organizzano un attentato alla regina
Elisabetta, il formaggio Straccolone che inquina i fiumi, il
pollo rigato (che ruspa nel sagrato)
che finisce in tribunale e così via.
Le
finte marche possono essere anche essere semplicemente utilizzate per la
creazione di strane campagne pubblicitarie come quella della lingerie Giuseppe
Marletti (che rende belli tutti i petti) e possono avvicinarsi
moltissimo a quelle esistenti, come il dentifricio Pasta del Colonnello prodotto
da Lando Buzzanca ne Il cav. Costante
Nicosia demoniaco, ovvero Dracula in Brianza (Lucio Fulci, I, 1975) o il
panettone Botta, contro il quale combatte l’inventore della torta Susanna in
Susanna tutta panna (Steno, I, 1957).
Chi ha incastrato Roger Rabbit?, Robert Zemeckis, Usa, 1988.
Il primo
caso catalogato negli archivi della Dy's Group è quello di
Porky’s duck hunt cartone animato di
Tex Avery del 1936 (che fra l’altro vede la nascita di Daffy Duck), dove la
marca compare su alcune casse usate nel corso del cartoon.
Che nel
corso degli anni si rivelerà essere una divisione della meno conosciuta DIPPI (Dangerously Innovative Product
and Patents Incorporated).
Più che
una copertura è una delle solite battute rivolte da Bond al suo acerrimo nemico
Blofeld (S.P.E.C.T.R.E.), peccato che la frase
“Good morning, gentleman!
The Acme pollution inspection. We’re cleaning up the world We thought this was a
suitable starting point.” nella versione italiana diventi
“Buongiorno signori!
Comitato
per la disinfestazione. Ripuliamo il mondo e riteniamo che questo sia il punto
più sporco”
cancellando così il marchio Acme e metà della battuta di Bond.
Nel soft
porno Flesh Gordon - Andata e ritorno dal
pianeta Porno (Flesh Gordon,
Michael Benveniste & Howard Ziehm, Usa, 1974) l’astronave è Volkswagen e durante
viaggio spaziale incrociano un “meteorite” della Lucky Strike.
Il
personaggio più popolare di quest’ultima stagione di cartoni è senz’altro Brain,
topo intelligentissimo, che dal laboratorio Acme, dove lavora come cavia, tenta,
in ogni puntata, di conquistare il mondo.
Attraverso il marchio Hollywood pictures.
Chi trova un amico trova un tesoro, E.B. Clutcher, I, 1981.
Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi, Mario Mattioli, I, 1960.
Dr. Jekyll e gentile signora, Steno, I, 1979.
Giovannona Coscialunga, disonorata con onore, Sergio Martino, I, 1973.
La pretora, Lucio Fulci, I, 1976.
Gerarchi si muore, Giorgio Simonelli, I, 1961.