La Storia

L'utilizzo della stampa nei Film La svolta del Product Placement negli anni '70 Gli anni 90 in america
Storia L'utilizzo della stampa nei film La svolta degli anni '70 Gli anni '90 in USA
Propaganda La potenza delle star Gli anni 70 in Italia Il nuovo millennio
I film di Propaganda La potenza delle star Gli anni 70 in Italia Il nuovo millennio
Acme Il boom in Italia Gli anni 80 I casi più famosi
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Cinema Sonoro La pubblicità subliminale Gli anni 80 e 90 in Italia  
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Da "A sud di Band Aid – Il product placement nella comunicazione aziendale" © Gerardo Corti, il primo capitolo completo  della storia del product placement dai Lumierè ai giorni nostri. Il capitolo più utilizzato per tesi, articoli e saggi sull'argomento finalmente a disposizione nella sua versione integrale.

L’utilizzo della stampa nei film.

 

 

 

                                                                Attention, attention.  Le Globe, le grand quotidien illustré avec

                                                                dix pages. Le journal, le plus important est naturellement designé

                                                                par le comité de fête de San Sebastian pour choisir la plus belle

                                                                femme de France. Mademoiselles que passez pour la route écoute

                                                                si pouvez être vous la Miss Europe.

Megafono di Le Globe[1]

 

   L’unica eccezione di questo periodo è data dalla carta stampata. I quotidiani seguivano costantemente le avventure dei personaggi dei film e riportavano fedelmente le storie che avrebbero influito sulle loro vicende. Citare tutto e tutti è praticamente impossibile. Solo in questi ultimi anni con la presenza di CNN e compagne all’interno di ogni genere di film si riesce a superare la concentrazione di giornalisti e giornali che uscirono dai film degli anni ’30 e ’40.

   Fra i moltissimi si può citare il New York Star che riporta le notizie per Lo sconosciuto del terzo piano (Stranger on the third floor, Boris Ingster, Usa, 1940), il Daily Journal in Sposatevi ragazzi (Wedding rehearsal, Alexander Korda, Usa, 1932) o The Herald Tribune letto da due dei protagonisti de La signora scompare (The lady vanishes, Alfred Hitchcock, Gb, 1938) che, isolati dalla neve in una sorta di baita austriaca o tedesca, si disperano di non poter assistere alle imprese sportive.

   Anche i giornalisti sono spesso protagonisti di vicende strane o assurde come succede a Rosalind Russell in La signora del venerdì (His girl Friday, Howard Hawks, Usa, 1940) giornalista del Morning Post sull’orlo del matrimonio,[2] a Dick Powell che riesce a leggere ogni giorno l’edizione del giorno dopo di The Evenin News in Avvenne...domani (Ore X: colpo sensazionale) (It happened tomorrow, René Clair, Usa, 1944) e a Clark Gable che insegue l’ereditiera Claudette Colbert per il New York Herald in Accadde una notte (It happened one night, Frank Capra, Usa, 1934).

   Quasi tutti i grandi attori del periodo, prima o poi, hanno interpretato la parte del giornalista, ma c’era anche un’altra professione abbastanza gettonata: il pubblicitario.[3]

   Così in questi anni si inventano prodotti (Gli affari di suo marito, Her husband’s affairs, Sylvan Simon, Usa, 1947), campagne pubblicitarie (L’affare si complica, Hard to handle, Mervyn Le Roy, Usa, 1933), si sponsorizzano show radiofonici (Abbasso le bionde, Redheads on parade,  Norman Z. McLeod, Usa, 1935)[4] e si organizzano concorsi (Un colpo di fortuna, Christmass in July, Preston Sturges, Usa, 1940) e si vincono i prodotti (La fortuna si diverte, The jackpot, Walter Lang, Usa, 1950).

   In Italia, a proposito di concorsi, nel 1940 la pasta dentifricia Erba lancerà quello legato al film Due milioni per un sorriso (Mario Soldati e Carlo Borghesio, I, 1939) chiamato “5.000 lire per un sorriso”, probabilmente primo concorso italiano legato ad un film.

   Per chiudere il paragrafo sul cinema degli anni 30 e 40, un piccolo aneddoto sull’effetto dei cartelloni pubblicitari sui personaggi dei film. In Miracolo a Viggiù,(Luigi M. Giachino, I, 1951) un uomo ritrova la memoria (e l’amore) grazie ad un manifesto pubblicitario, ne Lo strangolatore di Brighton (The Brighton strangler, Max Noseck, Gb, 1945) un uomo che ha perso la memoria pensa di essere lo strangolatore di Brighton grazie alla visione del manifesto pubblicitario dello spettacolo.[5]

 

 




[1] Prix de beaute (Miss Europe), Augusto Genina, Fr, 1930.

[2] Che andrà a monte a causa di un’esecuzione.

[3] Cary Grant si troverà ad un passo dalla morte in almeno due occasioni. Nella prima era un giornalista (Arsenico e vecchi merletti, Frank Capra, Usa, 1944), nella seconda un pubblicitario (Intrigo internazionale, Alfred Hitchcock, Usa, 1959).   

[4] Celeberrima la lotta pubblicitaria fra due ditte di sapone in Una povera bimba milionaria (Poor little rich girl, Irving Cummings, Usa, 1936), dove vince chi usa la tecnologia e quindi la radio.

[5] Verrà anche smascherato grazie al cartello pubblicitario di una marca di sigarette.


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