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Da "A sud di Band Aid – Il product placement nella comunicazione aziendale" © Gerardo Corti, il primo capitolo completo della storia del product placement dai Lumierè ai giorni nostri. Il capitolo più utilizzato per tesi, articoli e saggi sull'argomento finalmente a disposizione nella sua versione integrale.
L’utilizzo della stampa
nei film.
Attention, attention. Le Globe, le grand
quotidien illustré avec
dix pages. Le journal, le plus important est naturellement designé
par le comité de fête de San Sebastian pour choisir la plus belle
femme de France. Mademoiselles que passez pour la route écoute
si pouvez être vous
la Miss Europe.
Megafono di Le Globe
L’unica
eccezione di questo periodo è data dalla carta stampata. I quotidiani seguivano
costantemente le avventure dei personaggi dei film e riportavano fedelmente le
storie che avrebbero influito sulle loro vicende. Citare tutto e tutti è
praticamente impossibile. Solo in questi ultimi anni con la presenza di CNN e
compagne all’interno di ogni genere di film si riesce a superare la
concentrazione di giornalisti e giornali che uscirono dai film degli anni ’30 e
’40.
Fra i
moltissimi si può citare il New York Star che riporta le notizie per
Lo sconosciuto del terzo piano (Stranger
on the third floor, Boris Ingster, Usa, 1940), il Daily Journal in
Sposatevi ragazzi (Wedding rehearsal, Alexander Korda, Usa, 1932) o The Herald Tribune letto da
due dei protagonisti de La signora
scompare (The lady vanishes,
Alfred Hitchcock, Gb, 1938) che, isolati dalla neve in una sorta di baita
austriaca o tedesca, si disperano di non poter assistere alle imprese sportive.
Anche i
giornalisti sono spesso protagonisti di vicende strane o assurde come succede a
Rosalind Russell in La signora del venerdì
(His girl Friday, Howard Hawks,
Usa, 1940) giornalista del Morning Post sull’orlo del matrimonio, a Dick Powell che riesce
a leggere ogni giorno l’edizione del giorno dopo di The Evenin News in
Avvenne...domani (Ore X: colpo
sensazionale) (It happened tomorrow,
René Clair, Usa, 1944) e a Clark
Gable che insegue l’ereditiera Claudette Colbert per il New York Herald in
Accadde una notte (It happened one night, Frank Capra, Usa, 1934).
Quasi
tutti i grandi attori del periodo, prima o poi, hanno interpretato la parte del
giornalista, ma c’era anche un’altra professione abbastanza gettonata: il
pubblicitario.
Così in
questi anni si inventano prodotti (Gli
affari di suo marito, Her husband’s affairs, Sylvan Simon, Usa, 1947),
campagne pubblicitarie (L’affare si
complica, Hard to handle, Mervyn Le Roy, Usa, 1933), si sponsorizzano show
radiofonici (Abbasso le bionde, Redheads
on parade, Norman Z. McLeod, Usa,
1935) e si organizzano concorsi (Un colpo di fortuna, Christmass in July,
Preston Sturges, Usa, 1940) e si vincono i prodotti (La fortuna si diverte, The jackpot, Walter Lang, Usa, 1950).
In Italia,
a proposito di concorsi, nel 1940 la pasta dentifricia Erba lancerà quello
legato al film Due milioni per un sorriso
(Mario Soldati e Carlo Borghesio, I, 1939) chiamato “5.000 lire per un sorriso”, probabilmente primo concorso italiano legato ad
un film.
Per
chiudere il paragrafo sul cinema degli anni 30 e 40, un piccolo aneddoto
sull’effetto dei cartelloni pubblicitari sui personaggi dei film. In
Miracolo a Viggiù,(Luigi M. Giachino,
I, 1951) un uomo ritrova la memoria (e
l’amore) grazie ad un manifesto pubblicitario, ne
Lo strangolatore di Brighton (The
Brighton strangler, Max Noseck, Gb, 1945) un uomo che ha perso la memoria
pensa di essere lo strangolatore di Brighton grazie alla visione del manifesto
pubblicitario dello spettacolo.
Prix de beaute (Miss Europe), Augusto
Genina, Fr, 1930.