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Da "A sud di Band Aid – Il product placement nella comunicazione aziendale" © Gerardo Corti, il primo capitolo completo della storia del product placement dai Lumierè ai giorni nostri. Il capitolo più utilizzato per tesi, articoli e saggi sull'argomento finalmente a disposizione nella sua versione integrale.
Il boom in Italia.
I vantaggi mediati del vivere sotto cemento
furono tratti da chi fabbricava antiansiosi
tappi per le orecchie ed
aperitivi a base di
carciofo.
Sexy che scotta
In Italia
il boom economico fa accrescere in maniera considerevole il numero dei prodotti
all’interno di un film. I numeri cambiano a seconda del genere e degli attori.
Il top lo abbiamo con le commedie con attori famosi che sono ricolme di
cartelli, ombrelloni, oggetti e citazioni, mentre nei film drammatici, ad
esempio, il numero delle apparizioni diminuisce. Qualunque posto è buono per
mettere in evidenza un logo.
Si va
dalla ditta Benotto sulla maglia di Totò in
Totò al giro d’Italia (Mario Mattoli,
I, 1948), fino al calendario del Doppio Brodo Star nella cucina di Totò in
Chi si ferma è perduto (Sergio
Corbucci, I, 1961).
Fra le
novità di questo periodo c’è sicuramente l’arrivo della Coca-Cola che fa la sua
prima apparizione nei primissimi anni 50, delle auto e degli alimentari.
Onnipresenti gli alcolici che vengono spesso richiesti dagli attori. Il padre di
Mastroianni ordina un Black & White ne La dolce vita (Federico Fellini, I, 1960), uno dei poliziotti del primo giallo italiano (Un maledetto imbroglio, Pietro Germi,
I, 1960) un campari, Totò un Cinzano in
Uccellacci, uccellini (Pier Paolo Pasolini, I, 1966), Gassman 2 Cynar ne
Il sorpasso (Dino Risi, I, 1962), Ferzetti un Martini in
Donatella (Mario Monicelli, I, 1956),
Panelli un Vov in Zum zum zum - La canzone
che mi passa per la testa (Bruno Corbucci, I, 1968) e, per finire, Don
Camillo beve un Cinzanino ne Il compagno
Don Camillo (Luigi Comencini, I, 1965).
Cominciano anche ad apparire i giornali, sia quotidiani come
“Il giorno” che riporta tutte le notizie del film
I mostri (Dino Risi, I, 1963), che settimanali, come “Oggi” in
Arrangiatevi! (Mauro Bolognini, I,
1959), oltre alle compagnie
petrolifere e le acque minerali.
Ma il caso
più eclatante è forse quello delle moto.
Nel 1952
Carlo Campogalliani gira il film Bellezze
in motoscooter, nel quale un pubblicitario inventa una sorta di giro
d’Italia in scooter per donne, l’anno seguente la vespa entra nel mito portando
per le vie di Roma Gregory Peck e Audrey Hepburn in
Vacanze romane (Roman holiday,
William Wyler, Usa, 1953). Da questo
momento ogni film che parla di amori italiani, come la storia d’amore fra il
miliardario americano Rock Hudson e l’italica Gina Lollobrigida in
Torna a settembre (Come september, Robert Mulligan, Usa, 1961), o storie di nuove generazioni come Metti una sera... Celentano e Mina (Urlatori alla sbarra) (Lucio Fulci, I,
1960) o I sogni nel cassetto (Renato
Castellani, I, 1957), avrà come
protagonista la vespa.